Il Saka Dawa è una delle festività più sacre e significative del calendario buddhista tibetano, un periodo intriso di profonda spiritualità, devozione e atti meritori. Celebrato durante l’intero quarto mese lunare tibetano, e culminante il quindicesimo giorno di luna piena – quest’anno sarà celebrato l’11 giugno – il Saka Dawa commemora gli eventi più importanti della vita di Buddha Shakyamuni: la sua nascita, il raggiungimento dell’illuminazione e la sua morte fisica (parinirvana). Questa triplice commemorazione conferisce alla festività un’importanza eccezionale, rendendola un momento privilegiato per la pratica religiosa e l’accumulazione di meriti.
Le origini del Saka Dawa affondano nelle antiche tradizioni del Buddhismo tibetano. Il nome stesso, “Saka Dawa”, deriva dal tibetano: “saka” si riferisce a una stella visibile in questo periodo, mentre “dawa” significa “mese”. La tradizione vuole che questi tre eventi cruciali nella vita del Buddha siano avvenuti nello stesso giorno dell’anno, sebbene in anni diversi. Questa coincidenza sottolinea l’interconnessione dei momenti fondamentali dell’esistenza del Buddha e il percorso verso la liberazione dalla sofferenza.
Il Saka Dawa è conosciuto anche come il “mese dei meriti” perché si ritiene che durante questo periodo gli effetti delle azioni, sia positive che negative, vengano moltiplicati in modo esponenziale, talvolta si parla di milioni di volte. Questa credenza infonde nei praticanti un forte senso di responsabilità e li incoraggia a intensificare le loro pratiche spirituali e a compiere atti di compassione e generosità.
Questa festività commemora:
- La nascita del principe Siddhartha Gautama: colui che sarebbe diventato il Buddha nacque a Lumbini (nell’attuale Nepal). La sua nascita simboleggia l’arrivo nel mondo di un essere destinato a mostrare la via per la cessazione della sofferenza.
- L’Illuminazione del Buddha: dopo anni di intense pratiche ascetiche, Siddhartha Gautama raggiunse l’illuminazione sotto l’albero della Bodhi a Bodh Gaya, in India. Questo evento rappresenta la scoperta delle Quattro Nobili Verità e dell’Ottuplice Sentiero, i pilastri fondamentali dell’insegnamento buddhista.
- Il parinirvana del Buddha: all’età di ottant’anni, il Buddha entrò nel parinirvana a Kushinagar, lasciando il suo corpo fisico ma indicando che i suoi insegnamenti (il Dharma) sarebbero rimasti come guida per i suoi seguaci.
L’importanza del Saka Dawa risiede nella sua capacità di rinnovare e rafforzare la fede dei praticanti. È un tempo per riflettere profondamente sugli insegnamenti del Buddha, sulla natura impermanente dell’esistenza e sulla possibilità intrinseca di ogni essere senziente di raggiungere l’illuminazione. La festività serve come potente promemoria della compassione del Buddha e del suo impegno per il benessere di tutti gli esseri.
Durante il Saka Dawa, e in particolare nel giorno di luna piena, i buddhisti tibetani in tutto il mondo si dedicano a una serie di cerimonie e pratiche volte a purificare il karma negativo e ad accumulare meriti:
- Accensione di lampade al Burro (chöme): migliaia di lampade al burro vengono accese nei monasteri, nelle case e nei luoghi sacri. La luce simboleggia la saggezza che dissipa le tenebre dell’ignoranza.
- Offerte (tsok): vengono fatte abbondanti offerte di cibo, fiori, incenso e altri oggetti simbolici ai Buddha, ai Bodhisattva e alle divinità protettrici.
- Pellegrinaggi e kora: i fedeli intraprendono pellegrinaggi in luoghi sacri come templi, monasteri e montagne sacre, in particolare il Monte Kailash. La “kora”, o circumambulazione rituale in senso orario di questi siti, è una pratica comune, spesso eseguita recitando mantra e prosternandosi.
- Liberazione di animali (tsethar): Per coltivare la compassione e rispettare il principio della non violenza (ahimsa), molti buddhisti acquistano animali destinati al macello (come pesci, uccelli o yak) e li liberano in natura.
- Generosità (dana): fare donazioni ai monaci, alle monache, ai monasteri e ai bisognosi è una pratica centrale. Questo include l’offerta di cibo, vesti e altri beni di prima necessità.
- Astensione dall’uccidere e dal consumare carne: molti praticanti osservano una dieta vegetariana rigorosa durante il Saka Dawa, o almeno nel giorno più sacro, e si astengono da qualsiasi azione che possa causare danno ad altri esseri viventi.
- Recitazione di mantra e sutra: La recitazione di mantra sacri, come “Om Mani Padme Hum” (il mantra di Avalokiteśvara, il Bodhisattva della compassione), e la lettura dei sutra (gli insegnamenti del Buddha) sono pratiche diffuse.
- Assunzione degli Otto Precetti Mahayana: alcuni praticanti scelgono di prendere gli Otto Precetti Mahayana per un giorno o per l’intero periodo, impegnandosi in una condotta etica più rigorosa che include l’astensione dal cibo dopo mezzogiorno, dall’intrattenimento mondano e dall’uso di ornamenti.
- Innalzamento del tarboche: In alcune aree, come presso il Monte Kailash, una cerimonia significativa è l’innalzamento di un grande palo della preghiera (tarboche) adornato con migliaia di bandiere di preghiera colorate. Si ritiene che il vento porti le preghiere e le benedizioni in tutte le direzioni.
- Insegnamenti e meditazione: i lama e i monaci spesso tengono insegnamenti speciali e guidano sessioni di meditazione di gruppo, offrendo ai laici l’opportunità di approfondire la loro comprensione del Dharma.
In conclusione, il Saka Dawa è molto più di una semplice festività; è un periodo di intensa pratica spirituale, di riflessione e di rinnovato impegno verso i principi buddhisti di saggezza, compassione e non violenza. Attraverso le sue diverse cerimonie e pratiche, i praticanti cercano non solo di onorare la vita e gli insegnamenti del Buddha, ma anche di coltivare le qualità interiori necessarie per progredire sul sentiero verso l’illuminazione, per il beneficio proprio e di tutti gli esseri senzienti. La sua risonanza si estende ben oltre le comunità tibetane, ispirando praticanti buddhisti in tutto il mondo.