Approfondimenti

Per conoscere più da vicino un argomento specifico, per prepararsi a un ritiro o a una pratica, per scoprire nuovi Maestri e trovare spunti di riflessione o avere informazioni di contesto.

Breve introduzione alla vacuità

Il concetto di śūnyatā  (sanscrito: शून्यता; pāli: suññatā), al centro della filosofia buddhista e specialmente nelle sue correnti Mahāyāna e Vajrayāna, rappresenta una delle dottrine più profonde e, al contempo, più soggette a interpretazioni errate. Comunemente tradotto come “vacuità” o “vuoto”, il termine deriva dall’aggettivo sanscrito śūnya, che significa “vuoto” ma anche “zero”, e dal […]

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Rimé ovvero “non settario”

Il movimento Rimé (རིས་མེད་, ris med), un termine tibetano che si traduce letteralmente come “senza parti,” “non-parziale,” o “non-settario”, rappresenta una delle correnti intellettuali e spirituali più significative emerse nel Buddhismo Tibetano durante il XIX secolo. Sorto prevalentemente nel Tibet orientale (Kham), il Rimé non si propone come una nuova scuola o un tentativo di

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Il Buddhismo nell’India antica

Infografica: Filosofi e Scuole del Buddhismo nell’India Antica Questa timeline ripercorre i principali filosofi e le scuole di pensiero che hanno plasmato il Buddhismo nella sua terra d’origine, l’India, offrendo una panoramica del loro contributo e delle loro opere principali. I a.C.-I d.C. Scuole Settarie (es. Sarvastivada, Sautrāntika) Emergono diverse scuole pre-Mahayana. I Sarvastivada (o

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Śāstra: definizione, scopo e autori principali

Il termine sanscrito śāstra è una parola dai molteplici significati che, in senso generale, significa “precetto, regole, manuale, compendio, libro o trattato”.  La sua etimologia deriva dalla radice śās-, che denota “istruzione” o “decreto”. Nell’antica letteratura indiana, śāstra è comunemente utilizzato come suffisso per indicare una conoscenza tecnica o specializzata in un’area definita di pratica.

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Mañjushrī, il bodhisattva della Saggezza

Universalmente riconosciuto come il Bodhisattva della Saggezza per eccellenza, Mañjushrī è una figura archetipica del risveglio la cui presenza è paragonata a un “ruggito di leone” che ci invita a riconoscere le nostre l’illusioni, purificare il karma e realizzare la verità ultima. La sua energia ispira non solo lo studio ma anche la realizzazione esperienziale

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Gli Otto Precetti Mahayana

Il Buddhismo, nelle sue diverse tradizioni e veicoli (yāna), considera la disciplina etica (śīla) come un pilastro fondamentale per lo sviluppo spirituale. Questa condotta virtuosa non è concepita come un mero insieme di regole moralistiche imposte dall’esterno, piuttosto come uno strumento essenziale per la purificazione della mente e il progresso nel cammino spirituale. I precetti

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Riconoscere la madre

Un canto esperienziale sulla visione della via di mezzo Con il suo titolo tibetano tagur ama ngodzin, sottotitolato “un canto esperienziale sulla visione della via di mezzo”, “Riconoscere la madre” si distingue come un’opera di natura profondamente personale e lirica, che riflette l’esperienza diretta dell’autore nella realizzazione della visione buddhista, in particolare quella della scuola

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Introduzione al lam rim

Il termine Lam Rim (ལམ་རིམ།), che letteralmente si traduce dal tibetano come “stadi del sentiero”, è anche conosciuto come byang chub lam gyi rim pa, ovvero “stadi del sentiero verso l’illuminazione”. In sanscrito, è designato come Mārgakrama. Fondamentalmente, il Lam Rim rappresenta una forma testuale e una struttura metodologica all’interno del Buddhismo tibetano che presenta

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Lama Yeshe: un faro del Buddhismo tibetano in Occidente

Il 15 maggio 2025 ricorre il novantesimo anniversario della nascita di Lama Thubten Yeshe (1935-1984), una figura di spicco che ha giocato un ruolo fondamentale nell’introduzione e nella fioritura del Buddhismo tibetano nel mondo occidentale.  La sua visione e la sua dedizione hanno portato alla nascita della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana (FPMT),

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