Sua Santità il XIV Dalai Lama

Ridare vigore alla pratica di Dharma

Alcuni praticanti lamentano di non progredire nella pratica con la rapidità che vorrebbero. I fattori in gioco possono essere molteplici: avere aspettative irrealistiche rispetto alla velocità dei risultati, essere molto autocritici, non aver studiato a sufficienza e quindi non sapere come praticare correttamente, oppure vivere lontano da un maestro e da una comunità di Dharma

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Realtà e percezione

Prendiamo in considerazione il modo di esistere dei fenomeni e come noi li percepiamo. Sovente quella che chiamiamo realtà oggettiva e la nostra percezione sono discordanti. La realtà appare spesso in modo erroneo, cosa che è constatabile anche nell’esperienza quotidiana. Osservando un animale, ad esempio, possiamo notare come le sue percezioni siano spesso incongruenti con

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Rinuncia e coraggio

Molte persone considerano la rinuncia come qualcosa di vagamente di masochistico, come se significasse dover fare a meno di tutti i piaceri e alle comodità della vita. Ecco perché dobbiamo comprendere correttamente che cosa intendiamo con rinuncia nel contesto buddhista.  La rinuncia ha due aspetti. Il primo è una forte determinazione a liberarci definitivamente sia

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Come e perché affidarsi a un Maestro

Alcuni traducono l’espressione bshes gnyen bsten pa con “devozione al guru”, ma questa espressione può essere fuorviante, può evocare l’idea di abbandonarsi in modo acritico a un’autorità sacra, il che non è certamente il significato autentico. Bshes gnyen significa “amico spirituale” o mentore spirituale. Bsten pa significa “fare affidamento” o “dipendere da”. Pertanto, affinché la

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I nostri nemici? La rabbia e l’odio

La prima strofa del capitolo “Pazienza” di Shantideva, nella sua Guida allo stile di vita del Bodhisattva, recita: Qualsiasi azione benefica, come venerare i Buddha e [praticare] la generosità, accumulata nel corso di mille eoni, sarà completamente distrutta da un solo momento di rabbia. L’implicazione di questa prima strofa è che, affinché il praticante possa

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Come si raggiunge il calmo dimorare (seconda parte)

Tratto da “The Great Exposition of Secret Mantra”, vol. 3, Tsongkhapa, Snow Lion, 2017 Ciò che interferisce con la stabilità dell’oggetto di osservazione ed è causa di precarietà è l’eccitazione, che comprende il disperdersi della mente su un oggetto diverso da quello di meditazione. Per fermarla, si ritira la propria mente fortemente al proprio interno

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Come si raggiunge il calmo dimorare (prima parte)

Tratto da “The Great Exposition of Secret Mantra”, vol. 3, Tsongkhapa, Snow Lion, 2017 Il calmo dimorare consiste principalmente in una meditazione stabilizzante, in cui la mente viene tenuta su un singolo oggetto, diversa perciò dalla meditazione analitica, in cui argomenti come l’impermanenza o la vacuità vengono analizzati per mezzo del ragionamento. Dato che una

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Discorso di Sua Santità il Dalai Lama al primo Global Buddhist Summit

Innanzi tutto, permettetemi di rendere omaggio a Buddha Shakyamuni che ha insegnato la verità dell’origine dipendente (pratītya­samutpāda). Tra tutti i grandi maestri spirituali, ciò che rende il Buddha davvero unico dal punto di vista buddhista è il suo insegnamento sull’origine dipendente.  L’origine dipendente racchiude l’essenza della sua intuizione e del suo insegnamento e, in due

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